Five Elements Project - Aether @ Leggere Strutture Bologna

Il 31 maggio 2015 verrà presentato a Bologna, presso Leggere Strutture, il primo lavoro discografico del duo OoopopoiooO, progetto di Vincenzo Vasi e Valeria Sturba.

Un viaggio dedicato all'esplorazione di nuovi mondi sonori e visivi, arricchito per l'occasione dalla mostra "Five Elements Project: Aether" dell'artista ravennate Luigi Minguzzi, autore dell'artwork del disco e del video "Multiverso 2014" (video-arte) realizzati attraverso il suo "Multiverso Studio".

Il live verrà introdotto dalla proiezione del video, musicato da Vasi e Sturba, che condurrà lo spettatore in migliaia di mondi paralleli e onirici, per sfociare infine nel mondo OoopopoiooO.

Ore 20.00 VERNISSAGE della mostra "Five Elements Project: Aether"

L'artista ravennate Luigi Minguzzi presenta il secondo capitolo di "Five Elements Project". Verranno esposti quadri dedicati all'elemento Etere e alcuni frames del Video "Multiverso 2014"

Ore 21.00 proiezione Multiverso + live - presentazione disco - OoopopoiooO

Negli undici brani dell'album omonimo si compie un viaggio dedicato ai suoni e alle visioni, in cui è facile perdersi in atmosfere oniriche o lasciarsi cullare dal suono impalpabile dei theremin, ma anche farsi trasportare dal ritmo e dalla leggerezza delle canzoni.

OoopopoiooO

Dopo due anni di intensa attività e più di settanta date in Italia, Europa e Americhe, esce finalmente il primo lavoro discografico del duo OoopopoiooO, progetto di Vincenzo Vasi e Valeria Sturba, musicisti tra i più interessanti nel panorama italiano odierno.

Vasi, punto di riferimento del mondo della sperimentazione e presente sulla scena internazionale da più di 25 anni, è noto al grande pubblico soprattutto per le collaborazioni con Vinicio Capossela e Mike Patton.

Sturba è invece una novità assoluta nel panorama musicale italiano, almeno per i non addetti ai lavori. Attiva attualmente in progetti originali, come "Vale & the Varlet", e nell'ensemble "Grande Abarasse Orchestra" di John de Leo.

Il loro lavoro vede come protagonista il theremin (strumento del quale sono entrambi virtuosi e massimi esponenti), e si pone a cavallo tra pop e sperimentazione sonora, incrociando spesso universi artistici "lontani". Si intreccia, ad esempio, con quello di scrittori come Ermanno Cavazzoni e Stefano Benni, ma anche con quello di artisti visivi come Luigi Minguzzi, Cosimo Miorelli, Alberto Stevanato e Solenn Le Marchand; con il mondo dei film muti (vincono il festival Rimusicazioni) e con quello di giovani autori di talento (le filastrocche "Animali da concerto").

Anche per questo OoopopoiooO è un progetto trasversale, non inquadrabile in alcun genere; il loro bizzarro nome, con le O grandi ai lati, è comparso sui cartelloni dei festival più disparati: Young Jazz per Umbria Jazz, Electromagnetica Theremin Fest, Flussi, Dancity, Hai Paura del Buio?…

Luigi Minguzzi

Interprete dell'arte optical fin dalla metà degli anni '70. Le geometrie dei suoi quadri sono oggi reinterpretate con le tecniche digitali e la grafica 3D che consentono di creare atmosfere di grande potenza espressiva e cromatica.
I video realizzati con queste tecniche e grafica sono di grande effetto e rappresentano una forte innovazione in campo artistico.

Minguzzi aveva presentato a luglio 2014 presso l'Albergo Cappello di Ravenna il primo capitolo di "Five Elements Project" dedicato all'elemento Acqua.

Rimangono dunque ancora tre elementi (Aria, Fuoco e Terra) per completare il progetto.

"Sono trascorsi 40 anni da quando Luigi Minguzzi ha avviato una ricerca sulle ambiguità della percezione visiva. Una ricerca e una riflessione estremamente personali, dove la posta in gioco non è tanto – o non è solo – la struttura dinamica che la psicologia sperimentale aveva preso a investigare fin dalla metà degli anni Cinquanta, ma anche la relazione che la nostra visione intrattiene con l’istinto, con le movenze della creatività, con gli scarti improvvisi, inattesi, sorprendenti, che la passione per la forma è in grado di generare. […….] Se questo istinto creativo ha un nome, se questa pulsione a disegnare la mappa di un universo ambiguo – e carico di valenze simboliche – può essere nominata, penso si tratti di quel “quinto elemento” caro a Minguzzi: l’etere. Vale a dire lo spazio in cui i fatti accadono. Uno spazio che non è né vuoto, né incolore, ma ricco, ambivalente, fluido... pericoloso." (Bruno Bandini)